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Penniless journalist, voulunteer in Banska Bystrica (Slovacchia)through the European Solidarity Corps. In this blog, in which I will try to post in both Italian and English, I''ll write about myself, Slovakia and much more. I

Monday 16 March 2020

Gli effetti del coronavirus sugli slovacchi, Parte due. The effects of coronavirus on slovaks

Una calma quasi surreale ha invaso le strade di Banska Bystrica nel primo weekend dopo  la dichiarazione dello stato di emergenza  per il Coronavirus da parte del governo Slovacco. La domenica in questa città non è mai stata molto vivace, ma  per la prima volta il centro di Banska Bystricia si è quasi completamente svuotato.
 In tutta la nazione allo stato attuale si contano  un centinaio e più di casi di positività al virus. E il numero è destinato con ogni probabilità a crescere.  Tanti, infatti, gli slovacchi che ad inizio marzo sono tornati dal Nord Italia dopo essere stati nel Bel paese a sciare. 
 Per arginare la diffusione del Coronavirus, il governo, sulla scia di quanto fatto in Italia,  ha imposto rigide restrizioni:  chiusura dei pub, dei ristoranti, dei centri commerciali, delle scuole, delle università, di tutti e tre gli aereoporti nazionali, unitamente allo stop dei servizi di trasporto pubblico che collegano la Slovacchia alle nazioni vicine, con riduzione anche dei trasporti su gomma sul territorio nazionale.   Il governo pare che abbia istituito anche alcuni luoghi appositi per permettere alle persone di rientro dall'estero di mettersi in quarantena. 
 Subito dopo l'annuncio dello stato di emergenza, come per magia, le persone  hanno cominciato girare con la mascherina, anche se, pure qui,  non tutti sembrano essersi resi a pieno conto della situazione.

Se da una parte c'è chi ancora minimizza,  dall'altra  c'è tuttavia anche chi sembra essere sull'orlo di una crisi di nervi, dando il via alla classica caccia all'untore.  Un'imprenditore di nazionalità italiana, infatti, è stato segnalato e denunciato alla polizia per non essersi messo in quarantena. La sua colpa? A quanto pare quella di essere  rientrato dall'italia.... A METà GENNAIO!!.(  ebbene si, quando non era ancora scoppiato il pandemonio)

Mentre chiudono i confini a destra e manca, il governo slovacco sta facendo di tutto per  rimpatriare i propri connazionali all'estero, ma lo stesso non si può dire  per chi, straniero come me, è rimasto letteralmente bloccato in questo paese. L'ambasciata italiana a Bratislava ha diramato un annuncio per  i cittadini non slovacchi presenti sul territorio nazionale, consigliando loro di tornare nella propria patria d'origine, senza  però, pensare  al come far avvenire questo rimpatrio in modo decente. Eh già, perché senza voli, treni e altre forme di trasporti, è davvero impossibile in questo momento poter far rientro a casa.  Giacché se ne dica che in questo momento sia meglio non tornare in Italia  e mettere a rischio se stessi e i propri familiari, c'è purtroppo chi  ha la necessità di doverlo fare o chi, semplicemente, non se la sente di affrontare una pandemia globale in un paese straniero, lontano dai propri cari. Specie se il  rischio di restare bloccati all'estero per un tempo lungo indefinito è sempre più alto e non sei sicuro dell'efficienza del sistema sanitario del paese che ti ospita. Il meglio che, però, l'ambasciata riesce a fare, per chi vuole tornare a casa, è indicare un vero e proprio viaggio della speranza o opzioni decisamente impossibili da realizzare: Come  attraversare il  confine Austria- Slovacchia  a piedi per arrivare agli aeroporti di destinazione,o fittarsi un auto e arrivare  nella nazioni limitrofe!!  Peccato solo che mentre chi di competenza elargisce queste "utilissime" soluzioni, sono già diversi giorni  che i  vicini paesi hanno chiuso i proprio confini, oltre ad aver annullato tutti i voli disponibili.  L'ultimo "ammirevole" supporto dell'ambasciata è stato quello di organizzare un autobus  in direzione Tarvisio, con una stazione ferroviaria da cui non parte quasi nessun collegamento decente per le altre regioni di Italia. Ma non è finita qui: perchè non solo  si viene lasciati una stazione senza molti collegamenti, ma per giunta anche  in piena notte!! 
Al momento resta tutto un grande interrogativo,
Una cosa comunque è sicura: in tempi di emergenza, anche gli Slovacchi, proprio come gli italiani,
hanno fatto la corsa a svuotare i supermercati e, nonostante sia un popolo che vada avanti a zuppe e verdure, la prima cosa di cui hanno  fatto provvista è stata l'immancabile pasta italiana...

An almost surreal quite invaded the streets of Banska Bystrica on the first weekend after the Slovak government declared a state of emergency for Coronavirus. Sundays in this city have never been very lively, but in the past few hours the center of Banska Bystricia was almost completely deserted.

 At the moment, there are around 100 cases of virus positivity across the nation. And the number probabily  will increase. Many, in fact, the Slovaks who, at the beginning of March, returned from Northern Italy after  skiing.
 To stop the spread of Coronavirus, the government has imposed strict restrictions: closure of pubs, restaurants, shopping malls, schools, universities, all three national airports, together with the stop of public transport services linking Slovakia to neighboring countries. The government also seems to have set up some special places to allow people returning from abroad to quarantine themselves.

 Immediately, after the announcement of the state of emergency, people started to go around the city with their antivirus masks, even if not everyone seems to have fully realized the situation. 

If on the one hand there are people  who still minimize the emergency,  on the other hand, there are those who seem to be on the verge of a nervous breakdown, starting the classic hunt for the greaser. In fact, an entrepreneur of Italian nationality was reported  to the police  to not being quarantined. His fault? Apparently that one of being returned from Italy .... IN THE MIDDLE OF JANUARY ( when the situation was still quite...)

 
The Slovak government is doing everything to repatriate its compatriots abroad, but the same cannot be said for those who, strangers like me, have literally been stuck in this country. The Italian embassy in Bratislava published an announcement for non-Slovak citizens present on the national territory, advising them to return to their homeland, but  without  thinking about how to make possibile this repatriation.  Because without flights, trains and other forms of transport, it is really impossible at this time to be able to come back home. Since it is said that at this moment it is better not to come back to Italy unfortunately there are people who have the need to do it or those who simply do not feel like facing a global pandemic in a foreign country. Especially  if the risk of being stuck abroad for an indefinite long time is higher. The best, however, that the embassy can do, for those who want to go home, is to indicate a real "journey of hope" or options that are impossible to achieve:  As for example, walking in the middle of the night through the  border beetween Slovakia and Austria or get picked up by car from Italy or rent a car and get to neighboring countries.  


One thing is for sure: in times of emergency, the Slovaks too, just like the Italians, rushed to empty the supermarkets and, despite being a people who  eat soups and vegetables, the first thing they bought was the inevitable Italian pasta .....







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