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Penniless journalist, voulunteer in Banska Bystrica (Slovacchia)through the European Solidarity Corps. In this blog, in which I will try to post in both Italian and English, I''ll write about myself, Slovakia and much more. I

Tuesday 10 March 2020

Gli effetti del Coronavirus sugli Slovacchi - the effects of coronavirus on Slovaks

Se c’è una cosa che proprio non immaginavo quando ho deciso di tuffarmi in quest’ avventura nel corpo europeo di solidarietà era quella di ritrovarmi, ad un mese e mezzo dal mio arrivo in Slovacchia, nel bel mezzo di un’ epidemia globale. Essere all’estero in questo momento e per di più essere di nazionalità italiana, equivale per me ad essere etichettata come un virus vivente. E poco importa se dico che sono partita dalla mia nazione un mese e mezzo fa. Qui non appena sentono la parola italia o italiano/a mi guardano ormai terrorizzati.

Dopo i primi casi di coronavirus registrati per lo più a Bratislava, tutte le università e le scuole del paese sono state chiuse. Tutte le attività pubbliche cancellate, comprese quelle che avrei dovuto fare io. Mi hanno raccontato che alcuni turisti, non italiani,che qualche giorno fa sono arrivati a Banska Bystrica e che apparentemente non presentavano alcun sintomo, sono stati prelevati di forza dall’hotel in cui alloggiavano dalla polizia e sono stati messi sul primo aereo disponibile per casa loro. Perfino i loro bagagli sono finiti in una sorta di “quarantena”. Non oso immaginare se fossero stati italiani !!!

C’è da dire, comunque, che da quando questa storia del Coronavirus e degli italiani come portatori dell’epidemia in questione, ha cominciato a diffondersi qui in Slovacchia, ho assistito a dei comportamenti che definire illogici è dire poco. Nei giorni scorsi, ad esempio, sarebbe dovuta venire a trovarmi un’amica dall’isola. Aveva pianificato la “ vacanza” giusto una settimana prima che scoppiasse il putiferio nel bel paese. ( La solita sfiga..)

Una volta scoppiato il bubbone in italia, la proprietaria del mio dormitorio ovviamente ha deciso che la mia amica rappresentava un pericolo. Ok, dopotutto, avrei potuto capire la sua preoccupazione. Quello che, però, non ho capito è perché abbia negato il pernottamento della mia amica nella mia stanza, ma ha acconsentito alla sua visita nel medesimo dormitorio. Immaginatevi la mia faccia perplessa mentre mi spiegavano ciò. E perplessa lo sono diventata ancora di più, quando la stessa proprietaria che riteneva la mia amica italiana un problema, ha fatto entrare in casa sua, senza battere ciglio, la mia coordinatrice del progetto- la quale aveva tosse e altri sintomi influenzali- ed è stata per una buona ora seduta fianco a fianco con quest’ultima. Sotto lo stesso tetto. Are you serious??? Volevo dirle. Magari la mia stessa coordinatrice poteva aver contratto il Coronavirus senza saperlo...ma ok...

Qualche slovacco comunque ci scherza sul fatto che il virus sia arrivato, teoricamente, solo ora in questo paese. “ Forse- mi ha detto qualcuno qualche giorno fa- anche il coronavirus non trova molto accogliente la nostra nazione!”

Battute a parte,  nonostante ci sia ben poco da ridere in questa situazione, trovo alquanto ironico che la prima volta in cui sono partita per l’estero,non per una semplice vacanza, sia arrivata un epidemia globale che rischia di farmi restare bloccata in questo paese per un tempo indefinito…



If there was one thing I didn't imagine when I decided to join this adventure in the European Solidarity Corps, it's  to be involved, a month and a half after my arrival in Slovakia, in a global epidemics. Being abroad in this moment and in the same time, being  Italian, is equivalent  to be seen like a living virus. And It doesn't matter if I say that I left my country a month and a half  ago. Here, when  someone hears  the word "italy or italian" / looks at me terrified.

After the first coronavirus cases registered mostly in Bratislava, ( for now just 7 cases) all  universities and schools in the country have been closed. All public activities have been deleted, including those that I should have done. Yesterday, Someone told me that some non-Italian tourists who arrived in Banska Bystrica a few days ago and who apparently showed no symptoms of Coronavirus, were picked up by force from the hotel where they were by the police and were put on the first available flight for their home. Even their bags ended up in a sort of "quarantine". 


Anyways, since this history of the Coronavirus have started to spread in Slovakia, I saw some very illogical behavior. In recent days, for example, he should have come to visit me from my island a friend of mine. She planned the holidays just a week before that in Italy the corona situation become dangerous . (The usual bad luck ..!!)


So the landlord of my dormitory, obviously,  decided that my friend could  be dangerous. Okay, after all, I could understand her worries. What I didn't understand, however, is why she denied to my friend to sleep in my room, but she agreed that she can to visit me and spend some time with me in the same dormitory. You can imagine my face when they explained this to me. And perplexed I became even more, when the same landlord who considered my Italian friend a problem, let my project's coordinator  - who had cough and other influenced symptoms-   go inside her house and they were sitting side by side for an hour. Are you serious ??? I wanted to tell her. Maybe my coordinator had  already  get  Coronavirus without knowing ..... 


Some Slovaks, however, joke about the late arrival of the virus in their country.

"Maybe - someone told me a few days ago - even the coronavirus does not find our nation very welcoming!"

But, seriously, although there is nothing to laugh about it , in this situation, it's pretty ironic that the first time I came abroad alone, a global epidemic has started to spread ... and now I  risk to be stuck in this country, for an indefinite time.

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